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IL PANE
Quando è nato il pane? Il pane esiste da quando esiste l’uomo e lo dimostra il fatto che nelle caverne degli uomini primitivi sono stati ritrovati dei chicchi di cereali. Come li utilizzavano? Probabilmente frantumati e mescolati ad acqua. Ecco fatto l’antenato del pane.
Nell’antico Egitto crescevano numerosi tipi di cerali e gli egizi, fra tante piante, scelsero il frumento come base della loro alimentazione. I chicchi di frumento venivano pestati, setacciati e mescolati ad acqua. La pasta così ottenuta veniva cotta su pietre e solo più tardi comparvero i primi forni in argilla.
Il pane lievitato è più soffice e digeribile ma in quale modo fu scoperto il lievito? Le ipotesi sono molte ma non è escluso che sia stato scoperto per caso. Chissà, magari qualcuno rovesciò per sbaglio della birra nell’impasto? Forse qualcuno riuscì a cuocere l’impasto solo il giorno dopo e scoprì che il sapore era diverso? Non importa, da quel giorno in poi il pane lievitato fu preferito agli altri.
Andando avanti nel tempo si scopre che i greci raggiunsero una grande abilità nella preparazione del pane che condivano con olio, latte, pepe, vino, miele o erbe aromatiche.
Per il pane gli antichi romani utilizzavano il farro (da cui deriva la parola farina) e conoscevano due diversi tipi di lievito: uno era fatto con il miglio mescolato al vino dolce e lasciato a fermentare per un anno, l’altro con crusca di frumento lasciata a macero per tre giorni nel vino dolce e poi fatta essiccare al sole. Le macine fatte di pietra di lava venivano fatte ruotare grazie allo sforzo degli schiavi o degli animali.
Durante l’Impero romano Vitruvio inventò un mulino ad acqua che macinava i chicchi di cereali ma la sua invenzione si diffuse solo più tardi in Francia dove vennero costruiti otto mulini mossi contemporaneamente da un forte getto d’acqua.
Nel IX e X non era facile trovare farina e pane perché i campi erano stati abbandonati durante le invasioni barbariche. Il pane del contadino era fatto con poca farina e molta crusca e spesso venivano utilizzati cereali meno pregiati come il miglio.
Nei secoli XVII e XVIII vi furono lunghi periodi di carestia. Il pane e la farina erano razionati e nei periodi più critici e difficili furono diffusi alcuni trattati in cui si consigliava alla gente di sostituire la farina con altre sostanze vegetali come la farina di ghiande. In Italia il grano venne sostituito dal mais e i contadini si nutrivano di polenta e rape, che grattugiavano e mescolavano a farina di segale e serviva per fare un pane povero.
Con i fertilizzanti chimici l’agricoltura ha cominciato a produrre una quantità sempre maggiore di frumento e cereali e la preparazione del pane si è evoluta con gli anni differenziandosi a seconda delle zone di produzione.
Dovunque venga ora prodotto (ogni regione ha il suo tipo di pane) questo bene prezioso merita grande rispetto ed è per questo motivo che le ricette sono state scelte soprattutto per utilizzarne anche gli avanzi.
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