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I FUNGHI

I FUNGHI


Pare che già nella preistoria l’ uomo conoscesse ed utilizzasse i funghi ci sono infatti notizie di ritrovamenti nei resti di palafitte preistoriche.
Non sappiamo in quale modo l'uomo primitivo riuscisse a distinguere quelli pericolosi ma sicuramente l'esperienza e l'istinto erano i soli mezzi di cui disponeva.
Il primo autore a parlarne dettagliatamente fu Plinio il Vecchio che nella sua grande opera "Naturalis historia" dedica qualche capitolo ai funghi. Conosce la tossicità di alcune specie e ne indica altre come commestibili. La sua conoscenza si fonda su esperienze popolari e consiglia vari rimedi in caso di avvelenamento: dall'origano allo sterco di pulcino disciolto nell'aceto.
Gli antichi romani ne celebravano la bontà mettendoli sullo stesso piano dei tordi, dei beccafichi e delle ostriche ma già molti secoli prima i funghi erano chiamati in Cina "cibo degli Dei" ed avevano un posto d'onore anche sulle mense degli antichi Egizi e dei Babilonesi.
I funghi sono stati accusati di vari delitti: della morte di Clemente VII e di Carlo VI.
Pare che anche Britannico sia passato a miglior vita con l' aiuto dei funghi e che l’imperatrice Agrippina abbia anticipato la dipartita del diletto sposo, l’imperatore Claudio, con l’ ausilio di un piatto di Ammanita Cesarea condita con un potente veleno.
Cibo gustosissimo ma da trattare con cautela, i funghi hanno accompagnato la vita dell'uomo e anche se in qualche caso ne hanno accorciato la durata, sicuramente l'hanno resa più piacevole.
Le specie mortali o seriamente pericolose sono fortunatamente poche in proporzione alla grande varietà di famiglie esistenti. La loro conoscenza è indispensabile per evitare guai, così come la perfetta conoscenza di quelli che intendiamo cucinare. In caso di dubbio è meglio lasciare i funghi dove si trovano.