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IL POLLO

IL POLLO


Si perde nella notte dei tempi e in mille ipotesi, la storia del pollo. Ad avviarla potrebbe essere stato un abitante della giungla, il gallo rosso, ancora presente, allo stato selvatico, nel Sudest asiatico. A raccontare i primi allevamenti sono invece geroglifici di 5000 anni fa, che lo descrivono già come risorsa alimentare nei primi villaggi stanziali.
Gli ultimi 5000 anni di storia riservano uno strano destino a questo fiero animale: prima utilizzato nei combattimenti, poi venerato come un dio e utilizzato nei sacrifici, per finire infine sulle tavole dei ricchi, e anche qui con alterne fortune. Fino ad oggi quando, noncurante di secoli di storia, c’è ancora chi lo considera un animale dalle carni povere.
Ma la storia del pollo è soprattutto storia di cucina. E di ricette. Ad iniziare dagli antichi Romani che lo consideravano una pietanza prelibata, riservando grande cura all’allevamento e nella scelta del mangime. Il pollo, naturalmente, era il protagonista solo delle cucine patrizie, per i ceti più bassi un semplice miraggio.
Anche la faraona era nota già agli antichi romani, anche se molto meno diffusa del pollo. Questa gallina, conosciuta come "gallina Africana" o "gallo della Numidia", è citata anche nelle pagine degli antichi scrittori latini. Varrone nel Rerum rusticarum ne parla come di una specie rara a Roma, specie talmente rara nell'Urbe, da essere venduta a caro prezzo. Sempre Varrone racconta che alla faraona veniva riservato un trattamento speciale: più che nelle cucine, per fini gastronomici, addirittura si trovava nei salotti, come animale da compagnia.
La storia corre, le abitudini cambiano, ma alcune si tramandano. Dal XIV secolo le tavole abbondano di polli e pollastri in brodo o ripieni, conditi con salse o cucinati nelle più svariate ricette, alcune delle quali arrivate fino a noi. È del maestro Martino, ad esempio, la prima preparazione del pollastro arrosto all’arancia.
Suggerimento per chi ama gli animali: mangiate verdura, allevate un galletto e tenetelo come sveglia, non sbaglia un colpo (qualche problema per regolarlo sull' ora legale).